Il sindacato attacca l’università «I soldi per le indennità ci sono»
PAVIA. Fondo salario accessorio del personale tecnico e amministrativo dell’università: per la Cub non esiste alcun debito da parte del personale.
L’ufficio studi della Cub Sur ha fatto i conti e «da una prima stima dei soldi che devono tornare al fondo, ci risulta che la cifra sia pienamente coperta, anzi esisterebbe un credito», sostiene il segretario provinciale Rocco Lamanna. Ed è proprio sulla base di questi calcoli, che verranno inviati all’amministrazione dell’ateneo, che viene chiesto di «pagare, nel 2016, le indennità accessorie» ai circa 900 dipendenti. E se errore vi è stato, dicono dal sindacato, «a commetterlo sono stati i revisori che non avevano certificato il fondo». Secondo i revisori , i conti non sarebbero tornati per circa 1milione di euro e ci sarebbero state incongruenze sui conteggi di almeno 5 anni fa. «Il presunto debito certificato dai revisori scaturisce, a nostro parere, da un errato calcolo di partenza e da un metodo sbagliato di ricostruzione del fondo – afferma Lamanna. Per questo non escludiamo di ricorrere alla Corte dei Conti. Ma siccome i tempi si allungherebbero inevitabilmente, chiederemo di trovare una soluzione transitoria all’amministrazione che ha collaborato, consentendoci di accedere agli atti». Gli esperti dell’ufficio studi del sindacato sono risaliti al 2004. «Fino ad allora tutto era regolare, ma in seguito che sono state riscontrate alcune falle – dice il segretario -. La legge infatti prevedeva aumenti di risorse da mettere sui fondi annualmente. Invece questo non è stato fatto. Con il risultato che dal 2010 la finanziaria ha bloccato i soldi destinati al fondo salario accessorio, determinando una serie di problemi. Vanno quindi ricalcolati i corretti importi da attribuire al fondo». Il problema, sostengono ancora dalla Cub, è quello che i «lavoratori rischiano di perdere centinaia di migliaia di euro. «Se il fondo
del personale B C D, in base a quanto stabilito dai revisori, rimane infatti certificato erroneamente a 973mila euro, si perderanno alcune centinaia di euro a testa all’anno. E i dipendenti di categoria EP, con l’attuale certificazione, riceverebbero migliaia di euro in meno a testa all’anno»