Che cos’è la busta paga
Il diritto alla retribuzione e alla busta paga decorre dall’assunzione.
L’azienda deve comunicare per iscritto al lavoratore, tutte le condizioni stabilite dal contratto collettivo nazionale di lavoro applicato (luogo di lavoro, inizio rapporto di lavoro, periodo di prova, durata del rapporto, inquadramento, livello, qualifica, retribuzione, orario di lavoro, ferie, ecc…) entro 30 giorni dall’assunzione.
Questo documento deve essere sempre conservato dal lavoratore.
La busta paga è il prospetto che indica, nel dettaglio, la somma che il lavoratore percepisce come compenso per un determinato periodo di lavoro.
L’azienda ha l’obbligo (previsto dalla legge 5 gennaio 1953, n° 4) di consegnare, assieme alla retribuzione, un prospetto paga in cui deve chiaramente indicare tutti gli elementi che concorrono a determinare la retribuzione lorda e la paga netta.
La busta paga esprime l’insieme dei rapporti tra lavoratore e:
1) Azienda (la paga vera e propria)
2) Enti previdenziali (a d esempio le ritenute Inps per il fondo pensioni)
3) Stato (le imposte)
La busta paga deve portare la firma, sigla o timbro del datore di lavoro o di chi ne fa le veci. Al ricevimento della busta paga, occorre verificare che l’importo corrisposto, sia uguale alla retribuzione riportata sulla busta paga stessa.
La busta paga va controllata in tutte le sue voci e costituisce la base per poter rivendicare differenze sull’applicazione del contratto o degli accordi aziendali e/o individuali, per intraprendere azioni legali, poter richiedere un mutuo bancario e per l’accredito dei contributi pensionistici Inps. Pertanto la busta paga va conservata.