Assemblea sull’inceneritore «Nella Bassa ci sono più tumori»
MONTICELLI. «I dati del 2009 indicano che il tasso di malattie tumorali nei Comuni della Bassa è più alto rispetto al resto della provincia». Vuole essere chiaro Stefano Marton, medico legale, presidente dell’associazione salute e diritti sociali e membro del direttivo di Cub sanità, mentre parla ai cittadini presenti all’incontro sull’ampliamento dell’inceneritore di Corteolona, organizzato dalla Consulta ambiente e territorio. «Esistono evidenze scientifiche che non si possono ignorare – aggiunge Marton – e gli studi che hanno validato i permessi alla realizzazione di impianti di questo genere risentono di numerosi elementi di criticità. Dubbi che la Regione non avrebbe dovuto accettare». Punta l’indice sui valori di diossina, furani, idrocarburi, ricorda che gli inceneritori impattano su salute e ambiente fino ad una distanza di 20 chilometri dall’impianto e sottolinea le lacune nel metodo di campionamento, “si rileva il Pm10, ma non altre sostanze”, precisa il medico che poi elenca le patologie provocate dalla diossina: tumori a tiroide, pancreas, fegato, malformazioni fetali. Rischi che non vogliono correre quei centri della Bassa già decisi a fare ricorso contro il provvedimento regionale. E che neppure intende correre la Provincia. Nella sala del municipio di Monticelli, il presidente Daniele Bosone e l’assessore Alberto Lasagna, ribadiscono il no all’ampliamento e annunciano “estremo rigore nel procedimento autorizzativo”. Sulla necessità, sollevata dall’assessore Lasagna, di chiedere ad A2A, la società che intende realizzare l’impianto, “quali siano i motivi per cui sia necessario triplicarlo, visto che si è indirizzati ad un calo della produzione di rifiuti”, sono d’accordo anche Enrico Berneri ed Elio Grossi, sindaci di Monticelli e Santa Cristina, che intendono organizzare una raccolta firme e ribadiscono che “bisogna puntare al riciclo e al riuso del rifiuto”. Proposta che piace a Iolanda Nanni, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle perché “si creerebbero posti di lavoro e si salvaguarderebbe l’ambiente”. Chiedono di bloccare l’impianto i tanti presenti all’incontro. Come Cristina Barzaghi e Mauro Moraschini, Comitato salute e ambiente. “Un grosso dubbio sulla validità della valutazione rilasciata da Regione – precisa Barzaghi – riguarda il fatto che il progetto non prevede alcun recupero del calore, attraverso il teleriscaldamento, in contrasto con quanto previsto della legge”. E Moraschini: «Penso che si debba percorrere la strada del ricorso». A dire “no” al triplicamento anche Nicoletta Gatti, consigliere comunale di minoranza di Corteolona, Enzo Carù, Comitato strade sicure della Bassa, Diego Di Sopra, Paolo Gandini, Diego Piacenza e Christian Bolognesi, Comitato per Villanterio, Fabio Lanza di Identità Pavese (Badia).
Fonte “La Provincia Pavese”