Usano la “cassa” per discriminarci.

Villanterio, protesta alla logistica. Il sindacato Cub: Dovevano ruotare 30 lavoratori, ma lasciano a casa sempre i soliti.

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VILLANTERIO

Dal 20 febbraio la Cgs- consorzio  milanese che gestisce il magazzino della logistica 93 per L’Oreal a Villanterio-Marudo- ha messo in cassa integrazione in deroga 30 operai di un reparto, quello addetto al confezionamento dei prodotti. L’accordo prevedeva una rotazione dei lavoratori. Ma di fatto metà degli operai lavora senza interruzione e l’altra metà è a casa da tre mesi. Rotazione vuol dire lavorare tutti- dice Rocco Lamanna, del Cub, Confederazione Unitaria di Base– Non accettiamo le discriminazioni che invece vengono fatte. Ieri mattina sindacato e lavoratori hanno proclamato lo stato di agitazione. Presenti con un drappello ai bordi della strada provinciale 123, hanno consegnato ai fornitori che entravano alla logistica, una delle piiù grandi del Nord Italia per conto di L’Oreal, i volantini con le motivazioni della protesta. Abbiamo chiesto più volte un incontro chiarificatore a Cgs- dice Lamanna -. Ma non ci è stato mai concesso. Ci siamo rivolti anche alla Prefettura. Non ci fermeremo, siamo pronti a rivolgerci direttamente a Log;slica 93 collegata al gruppo L’Orealltalia.

Ieri negli uffici di Cgs, in via Farini a Milano, nessuno è stato disponibile per spiegare la posizione del consorzio .

Su tre mesi ho lavorato 8 giorni e posso dirmi tra i più fortunati spiega con amarezza Cosimo che copre ogni giorno una novantina di chilometri . Abita nel milanese, come molti altri lavoratori. Vengono da Lacchiarella, Binasco , Milano , persino da Novara. Fino a dicembre 2013, infatti, la logistica aveva sede a Calvignasco, piccolo comune tra Binasco e Casorate Primo. Duecento lavoratori, di cui 180 soci-lavoratori del consorzio Cgs e una ventina assunti direttamente da L’Oreal. Quando l’attività si è trasferita a Villanterio l’hanno seguita quasi tutti.

 

Ci avevano garantito la salvaguardia dei posti di lavoro- spiega una dipendente, mamma separata con un figlio iscritto all’Università-. Tanto che io abitavo a Binasco e mi sono trasferita a Giussago per essere più vicina al posto di lavoro. Ma ci sono colleghi con il mutuo che non possono vendere e che adesso fanno anche fatica a pagare le rate. lo vivo a Milano , in zona San Siro- racconta una collega- Ho tre figli, il più piccolo ha 8 anni, e una mamma invalida. Dovrei viaggiare tutti i giorni e lo farei volentieri pur di lavorare. Con una busta paga media di 1000-1100 euro al mese per 8 ore di lavoro si fa fatica. Se poi è decurtata è davvero dura- dice un’altra donna -. Davvero non riusciamo a capire con quale criterio siano state scelte le persone che possono lavorare e quelle che invece vengono lasciate a casa.

Sulla promessa di rotazione non mantenuta il sindacato è molto critico: l lavoratori solo in questi giorni sono riusciti a leggere l’accordo siglato in precedenza da cooperativa e Cgil – dice il Cub -. E con le carte in mano rileviamo che non viene applicato in modo trasparente.

22 maggio 2014

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