No ai tagli, San Matteo a rischio

L’allarme lanciato dagli iscritti Cub. Ieri il presidio davanti al policlinico

 

cub sanmatteo 2972014

 


PAVIA. Tagli sui posti letto e sulle prestazioni sanitarie per un ammontare di qualche milione di euro. A lanciare l’allarme sull’andamento del primo quadrimestre 2014 al Policlinico San Matteo di Pavia è la Cub, la confederazione unitaria di base. Ieri mattina una quarantina di dipendenti iscritti al sindacato si sono riuniti in presidio davanti all’ingresso dell’ospedale per manifestare contro l’attuale gestione delle risorse aziendali. Per alcune ore infermieri, operatori socio sanitari e addetti alle pulizie hanno protestato, sostenendo che «il diritto alla salute non deve essere svenduto». «I decreti approvati dal consiglio regionale – ha spiegato Rocco Lamanna, responsabile provinciale Cub – impongono agli ospedali lombardi di ridurre i posti letto e le prestazioni del 20%. Se si continua con questo trend, abbiamo calcolato che alla fine del 2014 al San Matteo i tagli ammonteranno ad una decina di milioni di euro. È un cifra consistente e noi vogliamo capire quale sarà il futuro del nostro Policlinico». Tra i dipendenti, che hanno animato il presidio con bandiere e striscioni, la preoccupazione per le “sforbiciate” imposte dalla regione era palpabile, superata solo da un’altra grande paura: quella suscitata dagli sprechi di denaro.

«Meno posti letto e meno prestazioni specialistiche significano entrate minori – ha proseguito Lamanna –. Se a questo si aggiungono gli sperperi, il quadro si fa davvero fosco. Nei primi mesi del 2014 c’è stata una netta diminuzione del numero di pazienti provenienti dal sud Italia: è un piccolo campanello d’allarme, ma serve a ricordarci che i guadagni del Policlinico sono già in calo. Siamo molto preoccupati».

In tarda mattinata il presidente della fondazione Alessandro Moneta ha incontrato i lavoratori della Cub, assicurando che l’amministrazione è disponibile ad un confronto con i loro rappresentanti. «Chiederemo all’amministrazione di rivedere le voci su cui tagliare – ha commentato Lamanna –. A nostro parere le priorità sono: consulenze, incarichi dirigenziali e appalti. Da mesi insistiamo perché i servizi essenziali, come l’impresa di pulizie, vengano internalizzati. Alcune regioni già lo fanno e il risparmio è consistente».

Arianna Filippini

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