‘Cassa’ a rotazione alla Cgs: accordo fra azienda e sindacati.
SI AUSPICA INTANTO UNA RIPRESA DELLE COMMESSE
Le ore saranno spalmate su tutti i 30 dipendenti del reparto
UN IMPEGNO è stato strappato: azienda e sindacati vigileranno sull’applicazione della cassa integrazione a rotazione. Se quindi da febbraio, mese in cui è scattata la cassa dei 30 lavoratori impegnati nel reparto conto terzi della Cgs dove si confezionano prodotti da inviare nel mondo, qualcuno ha lavorato sempre e altri solo 4 o 5 giorni, da giugno non dovrebbe più essere così. L’intesa è arrivata ieri iùtermine di un incontro nella sede della Cub di Pavia, tra il Consorzio Cgs rappresentato dalla responsabile del personale, Anna Guglielmi, e da Vincenzo Di Marzo della direzione tecnica, e i delegati sindacali Silvia Villa, Stefania Tarenzi e Rocco Lamanna, quest’ultimo responsabile provinciale della Cub. L’azienda ci ha ribadito d’aver avuto un calo di lavoro da parte del committente, la Logistica 93 consociata L’Oréal, tanto da attivare la procedura di cassa in deroga poi prorogata fino a giugno che prevedeva la rotazione dei dipendenti impiegati nel reparto – ha detto Lamanna -. Non contestiamo il ricorso all’ammortizzatore sociale, ma se si firma un accordo che prevede la rotazione, bisogna rispettarlo. Per protesta, la scorsa settimana una parte dei dipendenti ha scioperato contro la situazione che si è venuta a creare e che starebbe penalizzando alcuni dipendenti.
IN REPARTO– ha aggiunto il responsabile provinciale della Cub – ci sono donne che vivono da sole e devono far fronte a impegni familiari. Abbiamo accettato di trasferirci a Villanterio da Calvignasco – aveva detto la scorsa settimana Stefania Tarenzi -. Ogni giorno percorriamo l00 chilometri pur di lavorare. Secondo l’azienda che impiega 200 lavoratori, invece, la turnazione sarebbe stata rispettata, chiamando a lavorare i dipendenti in base alla loro professionalità. La Cgs spera in un aumento delle commesse tra settembre e febbraio in modo da far rientrare tutti i lavoratori a pieno regime- ha aggiunto Lamanna -. Lo auspichiamo anche noi, ma se non fosse così vorremmo essere avvisati tempestivamente e che non fossero solo i dipendenti del reparto conto terzi a dover pagare. Vorremmo che ci fosse una solidarietà e che i lavoratori venissero impiegati anche in altri reparti della logistica.