Logistica, la protesta non si ferma Martedì l’incontro

Villanterio, i dipendenti contestano la rotazione della cassa Il consorzio Cgs: «Tutto regolare, turni legati alle mansioni»

di Maria Grazia Piccaluga

VILLANTERIO. La mobilitazione alla logistica de L’Oreal prosegue. Martedì i lavoratori di Cgs, insieme al Cub (confederazione unitaria di base) incontreranno presidente e direttore del personale del consorzio.

Hanno proclamato lo stato di agitazione perché contestano la mancata turnazione nella cassa integrazione in deroga che è stata dichiarata da fine febbraio al 30 giugno per un reparto della logistica, quello addetto al “conto terzi”, che si occupa del confezionamento dei prodotti. Sono 30 i lavoratori impiegati nel reparto dalla Cgs ma secondo il Cub, che è portavoce di una parte dei lavoratori, metà di loro non turna, è quasi sempre rimasto a casa. L’altra metà invece ha sempre lavorato. «Un trattamento iniquo» dice Rocco Lamanna del Cub. Dal 20 febbraio, quando è stata dichiarata la cassa integrazione, c’è chi ha lavorato in tutto 4-5 giorni. E chi tre mesi filati. «Non è giusto – dicono i lavoratori, vogliamo sapere perché. Abbiamo tutti famiglia, mutui da pagare, figli da mandare a scuola. Ci siamo trasferiti qui da Calvignasco, copriamo ogni giorno un centinaio di chilometri pur di venire al lavoro».

«La rotazione è rispettata – replica Anna Guglielmi, responsabile del personale per Cgs, cooperativa che ha in appalto la logistica di L’Oreal a Villanterio e che occupa complessivamente 200 lavoratori – . I turni vengono stabiliti in base alle mansioni e ai volumi di commesse che arrivano. Dobbiamo incastrare i turni in base alla professionalità e alle competenze. Tra gli stessi lavoratori che mercoledì hanno manifestato fuori dalla sede alcuni erano in turno in magazzino. E ora saranno oggetto di richiamo». Giovedì, dice Guglielmi, il consorzio ha incontrato i lavoratori «per fare chiarezza». «C’è preoccupazione tra i dipendenti perché non sanno cosa accadrà, sono momenti critici per tutti – spiega – Ci sembra abbiano compreso. Speriamo tutti che arrivino nuovi volumi di lavoro». La maggior parte dei dipendenti della Cgs lavora per il consorzio da almeno 14 anni. «Non ci siamo mai tirati indietro – dicono gli operai – E adesso non troviamo giusto essere discriminati così».

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