Trasporto Pubblico – Lavoratori in Consiglio a Pavia
Inizio di consiglio comunale elettrico per la presenza di decine di dipendenti e sindacalisti del trasporto pubblico locale
PAVIA. Inizio di consiglio comunale elettrico per la presenza di decine di dipendenti e sindacalisti del trasporto pubblico locale. I toni accesi si desumono subito da un comunicato distribuito dal sindacato Cub nel quale, in sostanza, si ipotizza che l’ex Provincia abbia aiutato i futuri gestori del servizio nel taglio dei costi del lavoro.
A margine della vicenda pullman nervi a fior di pelle anche per l’elezione di Vittorio Poma a presidente dell’Area Vasta e per il passaggio al gruppo misto del consigliere Rodolfo Faldini (assente all’inizio del Consiglio).
Il caso del trasporto pubblico locale accende gli animi ed è nell’agenda della politica locale ormai da mesi. Da quando, per l’esattezza, è stato necessario procedere a una gara che individuasse un gestore unico, su tutto il territorio provinciale, senza più distinzione tra aree urbane e percorsi extraurbani. Una prospettiva da subito avversata dagli imprenditori che, sino alla decisione di andare a gara, avevano gestito le macro aree di Pavese, Oltrepo e Lomellina. Tanto che i dipendenti erano stati messi in mobilità. Poi la gara era stata vinta da un consorzio che raggruppava i tre precedenti operatori, e la mobilità era rientrata.
Ma nel frattempo sono comparsi due ulteriori elementi. Il primo è l’impugnazione fatta, davanti al Tar della Lombardia, dei risultati della gara; un’opposizione portata avanti dalla seconda azienda classificata e che ha in sè la possibilità di un ribaltamento della situazione. Il secondo dato sono i dubbi sul mantenimento dei livelli occupazionali. Dubbi espressi subito dopo l’ufficialità del bando preparato – vale la pena rammentarlo – dalla precedente amministrazione provinciale. Da subito, dipendenti e sindacati hanno adombrato il rischio di un centinaio di esuberi. Il dibattito ha visto varie ragioni contrapporsi, con gli esponenti di Provincia e Comune a garantire che vi sarebbe stato il rispetto del numero dei dipendenti. Ma negli
ultimi giorni, il consigliere M5s Giuseppe Polizzi, ha dato nuovo vigore al rischio di un “taglio” di circa cento unità. E vi ha aggiunto il fatto che il bando non prevedeva nessun potenziamento dei mezzi alimentati a metano, a favore del più inquinante gasolio.